Tutto quello che devi sapere sulla moka

mastria moka

La moka è orgoglio 100% italiano.

La caffettiera inventata da Alfonso Bialetti nel 1933 (leggi il focus alla fine di questo articolo!) è forse uno degli oggetti Made In Italy più noti al mondo.

Eppure, “moka” è un termine che deriva dalla città portuale di Mokha, affacciata sulle coste del Mar Rosso nello Yemen. Da lì partivano nei secoli passati le navi cariche di caffè in viaggio verso l’Occidente. Questo paese fu infatti una delle prime e più rinomate zone di produzione di caffè, in particolare della pregiata qualità arabica, presente in tutti i nostri prodotti.

Come preparare la moka perfetta

Mastria Espresso è tradizione, qualità, gusto e aromi eccellenti.

Generazione dopo generazione, abbiamo raccolto i consigli dei torrefattori, dei coffelier, ma soprattutto delle nonne del Sud Italia.

Ecco le 10 regole per preparare la moka perfetta:

  1. L’acqua deve arrivare a metà della valvola. Non sopra, non sotto, a metà.
  2. Il caffè non deve essere pressato. Mai.
  3. Bisogna scegliere una miscela di qualità, meglio se Mastria Espresso.
  4. Il prodotto deve essere fresco, ben macinato, ben conservato.
  5. Il fuoco ideale è basso, ma vivo. Se utilizzate il fornello a gas, fate attenzione alle correnti d’aria che possono muovere la fiamma, riscaldando la moka solo parzialmente.
  6. Appena il caffè sale, bisogna spegnere il fuoco e lasciare che la moka finisca di gorgogliare.
  7. L’ideale è mescolare il caffè con un cucchiaino direttamente nel bricco della moka, prima di versarlo nelle tazzine.
  8. Mai e poi mai lavare la moka con il sapone o in lavastoviglie, o peggio con spugne abrasive. Bastano acqua tiepida e polpastrelli.
  9. Periodicamente è bene sostituire la guarnizione di gomma e il filtro estraibile.
  10. Il buon caffè che avanza si beve dopo, guai a buttarlo via.

La moka: com’è nata la caffettiera più famosa al mondo?

Il giovane Alfonso Bialetti era un operaio saldatore a Casale Corte Cerro, piccolo comune piemontese.

L’idea di costruire una macchina per il caffè nacque dalla sua esperienza con la lavorazione dell’alluminio. Fino a quel momento, infatti, il caffè italiano veniva preparato con le tradizionali caffettiere “napoletane”, che sfruttavano la forza di gravità, ma non la pressione.

La moka fu inizialmente introdotta sul mercato come produzione artigianale limitata a 70.000 unità l’anno. Nel 1946 il figlio di Alfonso, Renato Bialetti, avviò una strategia di marketing con il supporto del fumettista Paul Campani, disegnatore dell’iconico “omino coi baffi” impresso sulla moka. Fu un successo senza precedenti.

Ancora oggi, nonostante il successo delle macchine automatiche, la moka, con il suo inconfondibile aroma di caffè, e il tipico gorgoglio, è la protagonista delle tavole di tanti, tanti, tanti italiani.

Perché la moka… è una filosofia.

Condividi l’articolo:

Share on facebook
Facebook
Share on linkedin
LinkedIn